Epoca: Anni 30
Bella e rara ceramica art deco degli anni '30 del novecento, fondatore dell'omonima manifattura Art Deco.
Si tratta di una ceramica dal design futurista il cui lustro dello smalto, nelle tonalità rosso rubino/bordeaux presenta riverberi metallici luminescenti che seguono le particolari forme frastagliate ma sinuose dei rami del corallo.
La scultura in ceramica è alta 56 cm e il diametro della base è di circa 22 cm.
Presenza dell firma R. Gatti Faenza all'interno.
La scultura è in ottime condizioni complessive, ma presenta una mancanza in una delle pretuberanze della parte inferiore. (vedi foto 3 e 4)
Biografia di Riccardo Gatti:
Nato nel 1886, fiorentino di origine ma faentino di adozione, Riccardo Gatti inizia la sua attività di ceramista insieme ad altri giovani talenti della cerchia di Domenico Baccarini.
Frequenta la scuola di Arti e Mestieri della città romagnola come allievo di Virginio Minardi presso la cui fabbrica di ceramica, la "Minardi Ceramiche", inizia a lavorare producendo opere in stile decò.
Tra il 1909 e il 1911 studia a Firenze all'Accademia di Belle Arti e nel 1913 si trasferisce a Roma.
Nel 1919 torna a Faenza e lavora presso la fabbrica "Farina", nel 1924 si sposta alla "Faventia Ars", che aveva rilevato la "Minardi", e nel 1927 apre un laboratorio, la "Bottega Faentina" a Faenza.
Nel 1928 inizia, tra i primi e su suggerimento dello scrittore Giuseppe Fabbri, grande promotore del pensiero futurista, a produrre ceramiche i cui decori sono tratti dai cartoni di Giacomo Balla, Mario Guido Dal Monte e Benedetta Cappa Marinetti.
Espone alcune sue opere alla mostra milanese "Trentatre Futuristi" del settembre 1928 e riceve l'apprezzamento di Tullio D'Albisola.
Nell'ottobre dello stesso anno altre sue opere sono presentate alla "Mostra Futurista" di Faenza.
Nel 1930 Luigi Montalbini lascia la manifattura che rimane di proprietà di Riccardo Gatti.
Nel corso degli anni '30 la sua produzione è in prevalenza costituita da grandi vasi e grandi figure in terracotta, a lustri metallici.
I suoi lavori vincono numerose medaglie d'oro: nel 1932 all'Esposizione di Bologna e nel 1933 alla Mostra Regionale dell'Artigianato di Parma.
Intorno al 1935 realizza alcune ceramiche d'arte futurista disegnata da Giacomo Balla e Benedetta Marinetti.
Espone alcune opere alla VII Mostra dell'Artigianato di Firenze del 1937 e nel 1938 alla Mostra Internazionale dell'Artigianato di Berlino.
Nel dopoguerra collaborano con la "Bottega Gatti": Marcello Morandini, Ico Parisi, Oreste Quattrini, Alberto Burri, Sebastian Matta.
Le sue ceramiche, alcune delle quali oggi esposte al Museo della Ceramica di Faenza, sono generalmente marcate con un simbolo grafico raffigurante un gatto stilizzato e la scritta R. Gatti Faenza.
Riccardo Gatti, a 86 anni ancora attivo nella sua Bottega, nel 1972 muore improvvisamente, a Venezia .
A Faenza, nella vecchia fabbrica oggi diretta dal nipote Dante Servadei, è stato allestito il "Museo della Bottega Ceramica Gatti".
Frequenta la scuola di Arti e Mestieri della città romagnola come allievo di Virginio Minardi presso la cui fabbrica di ceramica, la "Minardi Ceramiche", inizia a lavorare producendo opere in stile decò.
Tra il 1909 e il 1911 studia a Firenze all'Accademia di Belle Arti e nel 1913 si trasferisce a Roma.
Nel 1919 torna a Faenza e lavora presso la fabbrica "Farina", nel 1924 si sposta alla "Faventia Ars", che aveva rilevato la "Minardi", e nel 1927 apre un laboratorio, la "Bottega Faentina" a Faenza.
Nel 1928 inizia, tra i primi e su suggerimento dello scrittore Giuseppe Fabbri, grande promotore del pensiero futurista, a produrre ceramiche i cui decori sono tratti dai cartoni di Giacomo Balla, Mario Guido Dal Monte e Benedetta Cappa Marinetti.
Espone alcune sue opere alla mostra milanese "Trentatre Futuristi" del settembre 1928 e riceve l'apprezzamento di Tullio D'Albisola.
Nell'ottobre dello stesso anno altre sue opere sono presentate alla "Mostra Futurista" di Faenza.
Nel 1930 Luigi Montalbini lascia la manifattura che rimane di proprietà di Riccardo Gatti.
Nel corso degli anni '30 la sua produzione è in prevalenza costituita da grandi vasi e grandi figure in terracotta, a lustri metallici.
I suoi lavori vincono numerose medaglie d'oro: nel 1932 all'Esposizione di Bologna e nel 1933 alla Mostra Regionale dell'Artigianato di Parma.
Intorno al 1935 realizza alcune ceramiche d'arte futurista disegnata da Giacomo Balla e Benedetta Marinetti.
Espone alcune opere alla VII Mostra dell'Artigianato di Firenze del 1937 e nel 1938 alla Mostra Internazionale dell'Artigianato di Berlino.
Nel dopoguerra collaborano con la "Bottega Gatti": Marcello Morandini, Ico Parisi, Oreste Quattrini, Alberto Burri, Sebastian Matta.
Le sue ceramiche, alcune delle quali oggi esposte al Museo della Ceramica di Faenza, sono generalmente marcate con un simbolo grafico raffigurante un gatto stilizzato e la scritta R. Gatti Faenza.
Riccardo Gatti, a 86 anni ancora attivo nella sua Bottega, nel 1972 muore improvvisamente, a Venezia .
A Faenza, nella vecchia fabbrica oggi diretta dal nipote Dante Servadei, è stato allestito il "Museo della Bottega Ceramica Gatti".
Alleghiamo alla vendita certificato di garanzia storica.